Le origini di Moabit nella Francia del ‘600
C’è chi ritiene che il nome Moabit sia stato coniato dagli ugonotti francesi espulsi dalla Francia, a cui Berlino concesse asilo nel 1685 con l’editto di Potsdam. La “terre de Moab” , secondo l’Antico Testamento, era il luogo dove i religiosi avrebbero trovato rifugio. Furono loro infatti i primi ad abitare la zona, lì dove una volta c’erano pascoli prima e una riserva di caccia poi.
foto di Energiequant via flickr
All’inizio del 18°secolo fu fondato il villaggio di Alt Moabit (vecchio Moabit) con il progetto di dedicare l’area alla coltivazione, intenzione che fallì per colpa del terreno arenoso. Nel 1818 nacque invece Neu Moabit (nuovo Mabit) che si unì alla parte già esistente e divenne crocevia commerciale grazie alla sua posizione caratteristica e alla presenza di grossi impianti industriali. È stata una zona operaia e focolaio per gruppi politici comunisti di resistenza al fascismo. In tempo di guerra, più di 1.900 ebrei furono deportati dal territorio attuale di Moabit e uccisi nei campi di concentramento. Il quartiere è ricordato soprattutto per l’enorme prigione di Zellengefängnis, fatta costruire dal re Federico Guglielmo IV di Prussia, dove furono rinchiusi molti personaggi noti, prigionieri storici, attivisti politici e criminali nazista finché, nel 1955, fu demolita e rimpiazzata dall’ampio parco Geschichtspark Ehemaliges Zellengefängnis (parco della storia una volta istituto penitenziario).
La rinascita di un quartiere malfamato. Moabit, oggi.
Completamente circondato dall’acqua, il Quartiere di Moabit è una sorta di isola artificiale nel centro di Berlino in mezzo tra il fiume Sprea e diversi canali. A connettere il tutto, 25 ponti tra ferroviari, stradali e pedonali che danno al paesaggio un effetto frammentato, consolidato a nord dal Westhafen, il più grande porto fluviale di Berlino, e a sud da ampi impianti ferroviari e dalla stazione centrale di Hauptbahnhof.
foto di istela1 via flickr
Moabit è passato da quartiere periferico della Berlino Ovest a parte integrante del centro. Posto nelle immediate vicinanze del quartiere governativo, include alcuni edifici di nuova costruzione utilizzati come sedi istituzionali. Per il resto, potremmo dire che si limita ad un’area residenziale in fase di rinascita e sempre più lontano dalla cattiva reputazione legata al carcere Zellengefängnis, storico per essere stato una delle prigioni più moderne della Germania, il primo severo progetto ad utilizzare celle singole. Il parco che l’ha rimpiazzata è il Geschichtspark, da fuori un grande muro di mattoni rossi e un piccolo tunnel in cemento che conduce all’interno, la distesa verde è spezzata da alcuni percorsi che conducono al monumento centrale a forma cubica, messo lì a ricordare il Panopticum (la sala di osservazione del carcere).
Tutta la zona è ricca di aree verdi oltre che di canali. Adiacenti a Turmstrasse troviamo i parchi del Kleiner Tiergarten e Otto-Park, quest’ultimo un parco giochi pedagogicamente pensato, dedicato all’apprendimento, allo sport e al divertimento di bambini tra i 5 e i 14 anni circa. Il Fritz Schloss Park è nato sopra una ex base militare ridotta in macerie dalla guerra, oggi al suo interno campi da calcio, un centro tennis, palestre, una sala canottaggio, una piscina coperta, una pista di pattinaggio e un parco giochi.
foto di Jeff Hart via flickrNel quartiere tedeschi e immigrati convivono, giovani famiglie con bambini e, di recente, ragazzi in cerca di abitazioni ancora economiche. Altra strada principale nel distretto è Beusselstrasse, lì intorno ha sede la Fabbrica di Turbine AEG (AEG-Turbinenfabrik), edificio con l’imponenza di un tempio, che è il primo e più famoso esempio di architettura industriale moderna, realizzato per sottolineare il grande sviluppo dell'industrializzazione dell’impero tedesco.
Fonte di innovazione è la cultura
Alcune iniziative culturali hanno dato una grossa spinta al rinnovamento del quartiere, in particolare due, la Kulturfabrik (Fabbrica della Cultura), centro che ospita un teatro, un cinema, si organizzano concerti, mostre, visite guidate, è un angolo accogliente reso vivace da un mucchio di idee e collaborazioni. Il secondo è il ZK/U – Zentrum für Kunst und Urbanistik (Centro d’Arte e Urbanistica) creato all’interno di un ex deposito ferroviario, nell’area del porto di Westhafen, il più grande porto interno di Berlino ancora attivo.
foto di Dalbera via flickr
Ne sono state ricavate residenze artistiche, un’area eventi per mostre e manifestazioni e uno spazio comune per workshop e laboratori, all’esterno orti urbani, alberi da frutta e un parco giochi, in una struttura che conserva il fascino industriale di un tempo.
Cosa c'è da fare a Moabit
Pochi minuti a piedi dalla stazione centrale di Hauptbahnhof e raggiungete il museo di Hamburger Bahnhof, su Invalidenstraße (altra grande arteria che taglia il quartiere). Ricche collezioni di arte contemporanea, mostrate in una varietà dinamica di esposizioni.
foto di Stijn Nieuwendijk via flickr
Altra particolarità di gran fascino è il mercato coperto di Arminiusmarkthalle dove tutti i giorni, dalle 12 alle 22, vengono servite particolarità culinarie da tutto il mondo. Se siete in vena di vita notturna, non siete proprio nel posto ideale. L’area è molto tranquilla, un piccolo centro urbano nella città per un pacato vivere quotidiano, arricchito da piccoli negozi di antiquariato e alcuni bar di nuova apertura, dislocati tendenzialmente nell’area di Birkenstrasse.
Sarà piacevole una passeggiata lungo l’Ufer der Spree, un suggestivo lato del lungofiume berlinese, potreste poi mangiare qualcosa di tipico, avvicinandovi al parco di Kleiner Tiergarten, dove si trova una vecchia Kneipe berlinese dal nome Zur Quelle, con cucina tedesca e dell’ottima birra.